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Ester e i suoi amici

di Adalgisa Marrocco

C’è una parte di me che non conoscerai. L’unica cosa che non mostrerò mai. In maniera disperata, alla fine ti amerò. In maniera disperata, alla fine ti concederò tutto. Non ti lascerò e non ti farò cadere, semmai si presenterà il momento.  Chiaro da capire, difficile da dire. Sogni accarezzati che dormiranno per sempre. In maniera disperata, alla fine ti amerò. In maniera disperata, alla fine ti concederò tutto. Non ti lascerò e non ti farò cadere, semmai si presenterà il momento. In maniera disperata, alla fine ti amerò. In maniera disperata, alla fine ti concederò tutto. Non ti lascerò e non ti farò cadere. Ma quel momento non arriverà mai.

Ho iniziato a tradurre canzoni solo per ricordarmi quanto quelle parole sembrino essere state scritte per te. Aggiungo. Elimino. Dipende. Non inserisco mai il tuo nome per non rendermi ridicolo. Plasmo la canzone in base alla consistenza della tua assenza. Certi giorni sei talmente vicina che potrei allungare la mano e sfiorarti, altri la tua crudeltà è così grande che vorrei cancellarti dalla faccia della terra.
Oggi sei vestita di celeste e somigli al cielo sopra il nostro palazzo. L’ottavo piano del mio paradiso. L’ottavo piano dei miei inferi. Quando sei arrivata, il mio cuore ha iniziato a battere. Prima di allora non avevo mai vissuto davvero. Amo l’amore che diffondi, amo anche il dolore che mi infliggi. Se un giorno dovessi andare via, perirei di nostalgia e delusione.
Non scappare. Rimani ancora qualche minuto, amore mio. Non avere fretta. Questi titoli di coda potrebbero ammazzarmi. Resta qui, mio amore. Ferma col tuo vestito celeste e coi tuoi capelli d’oro.  Le persiane della tua casa si abbassano insieme alla mia speranza. Non farlo anche oggi. Non ancora.
Piango ogni notte. Sempre la stessa storia. Quando sparisci, casa tua non è più illuminata dallo splendore che hai negli occhi.
Piango per questo.
Ogni notte.
Ogni giorno.
Lo giuro.
Stanno passando le stagioni e la mia sofferenza si carica di ciclicità. Oggi è il primo giorno d’estate e tu inizierai ad indossare gli abiti di stoffa leggera, color pastello, coi fiorellini bianchi. È quasi ora del tuo ritorno a casa, tra poco si schiuderanno le persiane e verrò accecato dalla bellezza.
Ancora non arrivi.
Oggi sei in ritardo.
Sono preoccupato.
Non posso resistere.
Devo capire se sei tornata e stai dormendo, oppure la tua assenza si prolungherà all’infinito.
Afferro la scala telescopica riposta nello sgabuzzino e la porto nel salone. Scanso la TV messa davanti la finestra, esco fuori e allungo la scala fino a toccare la ringhiera del tuo balcone. Salgo. Striscio. Sono a metà strada. Ancora poco e scardinerò le finestre di casa tua per vedere se ci sei. Ma non sto bene, d’improvviso. Mi distraggono le urla della gente appostata nel cortile condominiale. È sempre stato un quartiere di pettegoli. Non sto bene. Urlano. Non sto bene. NO!

Anche nella nuova fascia oraria delle 19 “Cuori nella tempesta” è riuscito a conquistare una media di oltre 2.6 milioni di spettatori quotidiani: numeri positivi, ma in calo se confrontati con quelli registrati grazie alle puntate trasmesse nel primo pomeriggio. Proprio per questo motivo, il direttore dell’emittente ha destinato una lunga pausa estiva alla soap opera argentina che, non andando in onda dal 21 giugno al 21 settembre, lascerà al pubblico la possibilità di godersi le vacanze senza l’ansia di perdere nemmeno una novità circa gli amori della bella Ester e dei suoi amici.

Sogni accarezzati che dormiranno per sempre.

 

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