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Specchietto e allodola

di Alessandra Farflug

Qui, al centro del petto
Avevo una ruota e un criceto.
Sinuoso, come un serpente
Ti sei fatto strada,
Stringendo colle tue spire lievi.
Quel che confusi con un abbraccio
Mi tenne con le mani in tasca
E il tepore de i fiati
Mi portò via le scarpe.
Nascosto dietro un reticolo
Di parole da pazzo mite
Tu, l’indiano di campagna,
Hai sollevato lo scalpo
E poi ne hai perso il gusto.
Tu, fiutando altri affari
Mi hai spacciata per morta
E se mi guardi bene
Adesso
Lo sono davvero.

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